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ADHD, approccio strategico


L'approccio strategico può rappresentare un buon supporto anche nel trattamento di alcune forme di Neurodivergenza (ADHD e forme lievi dello Spettro autistico). Infatti, nell'ambito dei disturbi del neurosviluppo, è importante trovare soluzioni efficaci ai "comportamenti problema" fonte di sofferenza per chi li vive in prima persona e di disagio per i membri dell'ambiente circostante, impedendo l'instaurarsi di relazioni armoniche a casa, a scuola, nei contesti lavorativi.

L'intervento strategico si concentra su come si genera il problema e su quali sono gli elementi che continuano ad innescarlo, per intervenire attivamente su di essi rompendo il circolo vizioso disfunzionale.

Un bambino ADHD che si sente costantemente ripreso e sminuito, proverà un senso costante di inadeguatezza e potrà sviluppare in seguito atteggiamenti provocatori, cercando di attrarre attenzioni e consensi allo scopo di provare a se stesso che può eccellere in qualcosa. Si entrerà così in un circolo vizioso che alimenta la sua iperattività anziché contenerla. In seguito, molto probabilmente manifesterà atteggiamenti oppositivi-provocatori e il circolo vizioso si autoalimenterà ancora di più.
Instaurare un braccio di ferro con un bambino ADHD, allo scopo di farlo aderire strettamente a determinate regole, è sicuramente controproducente e non porterà a nessun risultato.